Oggi vi portiamo nel piccolo borgo di Oria, a poco più di 10 minuti di auto dal PalÈat B&B.(Clicca qui per vedere il percorso con Google Maps).

Prima di procedere col PalTour non possiamo non raccontarvi la leggenda che la nonna Filomena, oritana, ci raccontava sempre, introducendola con questa nenia:

“Oria fumosa, citera na carosa, pi quant’era picciridda se la mintera an poscia.”

La leggenda risale al periodo di costruzione del Castello Svevo-Normanno (1225-1233) o ancora prima a quella delle mure della città.

Il borgo, agli occhi di chi giunge dai centri limitrofi, appare spesso avvolto da una leggera nebbiolina che rende il suo paesaggio quasi fiabesco. Intorno a questo fenomeno naturale, si è sempre sbizzarrita la fantasia del popolo, dando vita alla leggenda.

Secondo la tradizione popolare gli oracoli avevano consigliato di bagnare, affinchè non crollassero, le mura del castello o della città  con il sangue di una vergine. Pertanto una bambina ancora in fasce fu strappata dalle braccia della madre che disperata e furiosa imprecò contro il territorio:

“Possa tu fumare Oria, come fuma il mio cuore esasperato”, urlò a squarciagola la povera donna.

Nacque così la leggenda che ancora oggi gli anziani ricordano con una struggente nenia: “Ad Oria fumosa, uccisero una bambina così piccola che potevano metterla in una tasca”.

Da quel giorno, pare che la nebbia arrivi puntuale tutte le notti a nascondere Oria ed il suo castello per nascondere la vergogna di quel terribile atto.

A CHI CONSIGLIAMO QUESTO PALTOUR?
A tutti coloro che desiderano scoprire l’affascinante borgo medievale di Oria.

Alcune tappe di questo PalTour prevedono il pagamento di un ticket all’ingresso.

QUAL È LA SUA DURATA?
Si può vivere in mezza giornata.

E’ necessario l’utilizzo dell’auto per raggiungere i luoghi di interesse.

SI PARTE!
Il percorso può essere svolto lungo l’arco dell’intera giornata. Le tappe sono luoghi aperti al pubblico visitabili in diverse fasce orarie.

Oria è ricca di storie suggestive e luoghi da scoprire, quindi partiamo col PalTour e addentriamoci in uno dei borghi medievali più caratteristici della Puglia.

PER VEDERE IL VIDEO CLICCA QUI.

PRIMA TAPPA: La Cattedrale

Dopo aver oltrepassato Porta Lecce (poiché orientata verso il Salento), conosciuta anche come Porta Manfredi e Porta degli Spagnoli e percorrendo le vie del centro storico, la prima imperdibile tappa è la Basilica di Maria Santissima Assunta in Cielo.

Rimarrete sorpresi dalla sua bellezza. Impossibile non fermarsi ad ammirare la facciata in carparo locale alla cui sinistra spicca la torre dell’orologio.

All’interno presenta una pianta a croce latina divisa in tre navate, una struttura che le è valsa l’appellativo di “San Pietro in piccolo”.

SECONDA TAPPA: La cripta delle mummie

Attraverso la Cappella del Battistero si giunge nell’oratorio dell’Arciconfraternita della Morte dove si possono ammirare le statue raffiguranti la Passione Di Cristo, portate a spalla durante la processione del Venerdì Santo.

Per gli amanti del brivido, proseguendo, attraverso una scala si giunge in un luogo macabro e suggestivo, la “Cripta delle Mummie” un oratorio del 500 nelle cui pareti sono state ricavate 22 nicchie ad altezza d’uomo che conservano ancora i cadaveri mummificati di confratelli delle varie epoche.

Nel 1484 nacque un gruppo di crociati i “Crociati Fede o Morte” per combattere le orde di Turchi che vagavano sul territorio.

Più di un secolo dopo, Monsignor del Tufo, li pose sotto la protezione di Maria SS. Del Carmine e li intitolò la Confraternita della Morte.

Furono proprio questi valorosi oritani a richiedere di essere mummificati per testimoniare in eterno il loro valore.

TERZA TAPPA: Parco Montalbano

Per una vista mozzafiato, non potete non fare una passeggiata all’interno di Parco Montalbano, situato a ridosso della parete orientale del Castello Normanno-Svevo.

Furono i padri Celestini a trasformare nel 1700 un appezzamento di terra abbandonato in un bellissimo e suggestivo giardino pensile, digradante in diverse terrazze dalle quali ancora oggi è possibile ammirare il borgo dall’alto.

In seguito la proprietà passò alla famiglia Salerno-Mele che arricchí di piante esotiche i giardini, in seguito lo donò al Vescovo di Oria e il Parco visse un periodo di abbandono e degrado. Nel 1982 il Parco fu acquistato dall’Amministrazione Comunale che lo riportò al suo antico splendore.

QUARTA TAPPA: Palazzo Martini

Tornando verso il centro storico, da non perdere la visita a Palazzo Martini, recentemente ristrutturato e che oggi ospita il Museo Archeologico di Oria e dei Messapi.

Dieci sale che narrano attraverso reperti autentici le diverse tematiche esistenziali dei nostri antichi progenitori, per scoprire il filo che lega i Messapi agli odierni abitanti del Salento.

E proprio qui potrete scoprire il più antico prototipo di tarallino pugliese, ritrovato carbonizzato.

QUINTA TAPPA: Pasticceria Carone

Per concludere il vostro PalTour non potete non visitare la pasticceria più antica del borgo: Pasticceria Carone, dove tra i tanti dolcetti realizzati con le mandorle potrete anche gustare il dolce tipico di Oria: la Scarpetta.

Risale al 1800 e fu ideato dalle suore benedettine.

È un dolce soffice dalla forma rotonda, un diametro di 15 cm ed è ricoperto da un sottile strato di glassa.

Pochi semplici ingredienti di cui le quantità non è dato sapere, la ricetta rimane un piccolo tesoro segreto custodito gelosamente dalle massaie del posto.

IL TORNEO DEI RIONI

Imperdibile nel secondo fine settimana di agosto l’evento che vi farà rivivere una delle pagine più affascinanti e misteriose della storia pugliese: IL TORNEO DEI RIONI.

In questa occasione Atleti e Cavalieri appartenenti ai quattro rioni si sfidano nelle durissime prove di stampo medievale valide per l’assegnazione dell’ambito “Palio”.

Giorgia Lenti
Giorgia Lenti
Founder Paléat

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