Il pomodorino di Manduria

Originariamente i francesi lo definivano pomme d’amour, “pomo d’amore” perché si affermava che avesse proprietà afrodisiache!

Ed è proprio un amore profondo quello che ci lega a questo frutto di colore rosso intenso ed incredibilmente versatile!
Non potevamo quindi non sceglierlo come protagonista di una delle nostre 5 camere del PalÈat B&B.

Dovete sapere che fino agli anni ‘80 Manduria aveva un prodotto di eccellenza, il Pomodorino di Manduria appunto!
Un prodotto destinato a scomparire a causa di scelte consumistiche che proprio a partire dagli anni ‘80 hanno preso il sopravvento nei mercati, scelte che molto probabilmente ci hanno condotto al mondo di oggi.
Infatti, il Pomodorino di Manduria iniziò ad essere sostituito nel mercato da prodotti che rendevano di più in termini di quantità piuttosto che di qualità.

Da qualche anno però, grazie al lavoro di alcuni piccoli produttori della zona, il Pomodorino di Manduria si sta riaffermando per il suo enorme valore, al punto da aver ottenuto il presidio Slow Food.

COME RICONOSCERE IL POMODORINO DI MANDURIA DALLE ALTRE VARIETÀ?
I frutti, a maturazione, presentano: colore rosso intenso, forma ovoidale, spesso con mucronatura (piccola punta sporgente) apicale. Il peso del singolo frutto varia da 10 a 25 grammi, il diametro da 20 a 30 mm e la lunghezza da 25 a 35 mm, come riportato nella scheda inserita nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia.

MA QUAL È L’UTILIZZO MIGLIORE PER QUESTO POMODORINO?
Possiamo dire che si presta bene a diverse preparazioni!
• È ottimo fresco, come condimento della frisella o nell’acquasale, insalata tipica realizzata con pomodorini, carosello di Manduria (altra eccellenza del territorio) olio, sale e pane raffermo.

• Ma quando si dice Pomodoro in Puglia esiste una sola parola d’ordine: CONSERVA!
Noi, in famiglia, realizziamo sia i pomodorini essiccati al sole e conservati sott’olio che la salsa di pomodoro; entrambe le preparazioni fanno parte di quel bagaglio di ricordi d’infanzia che custodiamo gelosamente e che ci piacerebbe tramandare così come i nostri genitori hanno fatto con noi.
Le conserve sono il concetto di condivisione ai tempi dei NON-SOCIAL.
Preparare le conserve era un momento di riunione non solo familiare, infatti ad unirsi nella preparazione c’erano anche i vicini di casa; ci si aiutava l’un l’altro per il solo piacere di condividere dei momenti insieme, chiacchierare e magari imparare o confrontarsi sulla preparazione stessa della salsa di pomodoro!
Di solito il giorno prescelto è la domenica, quando tutti sono a casa e possono collaborare alla realizzazione di circa 90-100 “boccacci”, i barattoli di vetro che racchiudono tutta la poesia di quei momenti!

Giorgia Lenti
Giorgia Lenti
Founder Paléat

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