Lo sapete che Taranto è la capitale italiana della miticoltura? I molluschi più ricercati arrivano proprio da qui: con uno stima prossima alle 30.000 tonnellate/anno e i suoi 1.300 addetti.
La mitilicoltura caratterizza da secoli l’economia della città, tanto che la cozza rappresenta il simbolo gastronomico per eccellenza di Taranto. Si racconta che i primi vivai della Spezia, Pola, Olbia e persino di Chioggia siano stati impiantati da mitilicoltori emigrati da questa città.
La barca dei mitilicoltori tarantini rappresenta il vero ambiente di lavoro per gli addetti del settore.
La pratica della mitilicoltura è basata sull’uso di particolari strutture portanti in legno o metallo, lunghe una decina di metri e chiamate comunemente “pali”, che vengono infissi nel fondo per sostenere le corde e le reti utilizzate. I mitili ivi coltivati sono particolarmente gustosi ed apprezzati, in quanto crescono in un particolare ambiente marino frutto della commistione di acqua salata e acqua dolce di provenienza carsica. L’allevamento delle cozze a Taranto è da far risalire ad epoca molto remota: si ritiene infatti che sia risorta grazie a Niceforo II Foca, dopo le devastazioni operate dai Saraceni nel 927. Nei secoli successivi, la città riuscì ad avere una sorta di monopolio sulla produzione.
Chi non ha mai sentito parlare delle Cozze tarantine? Chi le assaggia dice che non ne esistano di più buone. Se non le avete ancora assaggiate, vi aspettiamo nel nostro B&B per poterle gustare insieme o per consigliarvi i ristoranti in cui si possono mangiare le Cozze più buone del pianeta.